Perché Striscia la Notizia deve chiudere

Con tutto il male che ci fa la tv, e la pubblicità, sarà mica solo Striscia la Notizia ad aver fatto il suo tempo? No, ma diciamo che rappresenta nel mondo la nostra immagine stereotipata di gente ignorante, di una società vecchia e misogina, prepotente e baruffona. È un po’ come pagare due personaggi simpatici perché, imitando gli occhi a mandorla dei cinesi e sbeffeggiando il loro accento, confermino contemporaneamente lo stereotipo di quel che restiamo: italiani pizza, mafia e mandolino.

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Cosa è successo

In una puntata di Striscia la Notizia, i due conduttori hanno sbeffeggiato la cultura, la fisionomia e l’accento cinese come due bambini delle elementari, mentre si parlava di una nuova sede a Pechino. Peccato che li ha notati un noto account Instagram internazionale, che li ha ovviamente accusati di razzismo: Diet Prada, profilo americano da 2,7 milioni di follower, aveva ripreso i commenti dello scrittore e star dei social Louis Pisano.

Il precedente

Forse, l’onda anomala che ha finalmente colpito Gerry Scotti e Michelle Hunziker, creando un putiferio internazionale, farà cadere luce anche sulle riflessioni che, da ultime, ha fatto la stampa svizzera sulla nostra tv, e in particolare su Striscia la Notizia, il mese scorso.

La giornalista Barbara Bachmann aveva scritto, indignata, sul domenicale del quotidiano svizzero Neue Zurcher Zeitung: “Ciò che sarebbe inconcepibile nella maggior parte dei paesi europei, in Italia è una tradizione. Ragazze seminude e truccate, spesso sottoposte a interventi di chirurgia estetica, sono l’ornamento degli spettacoli televisivi. Il loro compito è incarnare lo stereotipo della bambola, apparentemente perfetta. Questa immagine viene proposta anche nella tv pubblica. Cambiare questo modo di rappresentare il tv la femminilità sembra quasi impossibile in Italia”.

Nel riprendere la notizia, il settimanale Internazionale ha posto bene in evidenza l’immagine, e il riferimento era diretto. Tuttavia, nell’augurarci la morte imminente di un programma stupido e diseducativo, speriamo anche che il riferimento alla tv pubblica italiana non cada, anch’esso, ignorato.

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